Fratelli d'Italia ufficialmente l'inno del nostro Paese PDF Stampa E-mail

Image

 Dopo 71 anni anche l'Italia avrà un inno ufficiale. Il Canto degli italiani o Fratelli d'Italia, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847, è stato riconosciuto dal Parlamento come colonna sonora della storia della nostra Repubblica. Tanti i tentativi falliti nelle scorse legislature, fino a oggi con il Senato che ha finalmente reso ufficiale con una legge dello Stato, quella melodia risorgimentale adottata provvisoriamente dal Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946.

Appena nata infatti la Repubblica italiana confermò provvisoriamente 'La canzone del Piave', brano scritto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta, una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Dopodiché si aprì un vero e proprio dibattito che individuò, tra le opzioni possibili: il 'Va, pensiero' dal Nabucco di Verdi, l'Inno di Garibaldi e la stessa 'Canzone del Piave' e appunto il 'Canto degli italiani'. La scelta cadde sulle musiche di Mameli, quando il ministro della Guerra, Cipriano Facchinetti, comunicò ufficialmente che durante il giuramento delle Forze Armate del 4 novembre, quale inno provvisorio, si sarebbe adottato Fratelli d'Italia. Il ministro anticipò che  si sarebbe provveduto poi a un decreto che avrebbe confermato il brano di Mameli come inno nazionale della neonata Repubblica. Intenzione che, però, non ebbe seguito, fino a oggi.

Un 'Inno di fatto', quindi, quello di Mameli, che ha accompagnato  cerimonie gioiose e meno gioiose, gare e competizioni sportive, ultima quella deludente della Nazionale di Calcio di lunedì scorso contro la Svezia. Quante volte quel brano, costituito da sei strofe e da un ritornello che si ripete a ogni strofa, è stato orgogliosamente cantato con la mano sul cuore, senza sapere che in realtà nessuno era riuscito per quasi un secolo a riconoscerlo e dargli lo status di inno. Nei decenni si sono susseguite varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, senza però mai giungere a una modifica costituzionale oppure alla promulgazione di una legge specifica che desse al Canto degli Italiani l'ufficialità.

Nella legislatura 2001-2005 il Parlamento ci prova prima con una proposta di legge ordinaria poi con una costituzionale, ma il tentativo non va a buon fine. Nelle due legislature successive si torna sull'argomento, ma l'iniziativa parlamentare viene portata a termine. Nel 2012 viene approvata una legge che prevede l'obbligo di insegnare il Canto degli Italiani e gli altri simboli della patria  nelle scuole. Sulla scia di questo provvedimento nel 2016 su iniziativa del Partito democratico viene presentata una proposta di legge in Commissione affari costituzionali della Camera per rendere l'Inno di Mameli inno ufficiale della Repubblica Italiana. La commissione in sede deliberante, quindi senza la necessità di passare in aula, dà l'ok nel luglio del 2017 passando la palla al Senato per il via libera definitivo arrivato in sole due settimane.

Il plauso del Parlamento è pressoché unanime, da destra e da sinistra. "Lo cantiamo da 71 anni, all'inizio di competizioni sportive o in celebrazioni ufficiali. L'inno di #Mameli è entrato nelle case di generazioni di cittadini, in tutto il Paese. Da oggi è ufficialmente inno italiano. Lo era già per tutti noi, ora lo è anche per legge" commenta Ettore Rosato, capogruppo del Pd a Montecitorio. Esulta la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Il Canto degli Italiani di Mameli e Novaro è l'inno ufficiale della Repubblica Italiana. Ce l'abbiamo fatta". 

 
< Prec.   Pros. >